Allineamento al polo metodo Perenich

Procedura per un allineamento perfetto della montatura equatoriale alla tedesca
Metodo Perenich
Chiamatelo come volete, stazionamento, allineamento al polo, messa in polare, l’operazione che andremo a eseguire è disporre l’asse AR di rotazione della montatura parallelamente all’asse di rotazione terrestre apparente.
Faremo coincidere l’intersezione dell’asse AR di rotazione della montatura con la sfera celeste che chiameremo punto C con l’intersezione dell’asse di rotazione terrestre apparente con la sfera celeste, ovvero il polo, che chiameremo punto P. In sostanza andremo a far coincidere il punto C con il punto P.
Facendo uso di un planetario e simulando un viaggio nel tempo, noteremo che il punto P si muove nel tempo rispetto alle stelle fisse. Questo per l’effetto di vari fenomeni, i più importanti sono l’aberrazione della luce, la precessione, la nutazione.
Per conoscere in maniera precisa la posizione del polo relativamente alle stelle fisse, useremo un planetario per esempio carte du ciel.
Inoltre occorreranno: un telescopio, un ccd, e altre cosucce che andremo a vedere.
Su carte du ciel ho istallato il catalogo aggiuntivo Tyco 2 gratuitamente da qui: http://www.ap-i.net/skychart/it/download, per avere un numero di stelle maggiore. Se poi avete voglia di esagerare e/o avete un campo veramente piccolo, allora istallate il catalogo uca4 scaricabile dall’indirizzo già citato.

Il metodo può applicarsi anche analiticamente, con l’aiuto di una serie di algoritmi, oppure servendosi di un apposito software che prima o poi qualcuno scriverà.
Prepariamo la maschera
Sul foglio di carta lucida andremo a disegnare la nostra maschera. Facciamo una foto con il nostro CCD con una breve esposizione, diciamo 10 secondi, della zona polare, più il campo è ampio, più facile sarà la procedura.
Attacchiamo il lucido allo schermo del monitor con del nastro adesivo e ricalchiamo le stelle con un pennarello sottile, non occorre ricalcarle tutte, io suggerirei quelle più luminose e quelle più vicine al polo. Annotiamo sul lucido, ora diventata maschera, il setup: tele, CCD, binning, percentuale di riduzione dell’immagine, software utilizzato per la ripresa, data di aggiornamento, monitor utilizzato.
Ora abbiamo una immagine in scala su lucido della zona polare, non ci resta che disegnare su di essa il polo e la maschera sarà completa, proprio come un reticolo di un cannocchiale polare, ma molto più preciso.
Lo possiamo fare in vari modi, per esempio stampiamo da carte du ciel la regione polare, poi con l’aiuto di una fotocopiatrice con lo zoom o altro riduciamo alla stessa scala della maschera, quindi poniamo la maschera sulla stampa di carte du ciel ridotta alla stessa scala e segniamo sulla maschera il polo con una crocetta o con un piccolo pallino, oppure più semplicemente portate l’immagine di carte du ciel su un programma di elaborazione grafica tipo photo shop e usate lo zoom per ridurlo alla stessa scala della maschera, oppure su carte du ciel imposto il fov su posizione, moltiplicando per il campionamento il numero di pixel che sono visualizzati in orizzontale sul monitor, poi poggio la maschera sul monitor e affino il fov finchè le stelle della maschera non coincidono perfettamente con le stelle di carte du ciel, scegliete voi il metodo che più vi confà.
Considerate che la precisione che può essere raggiunta è di un pixel, per tradurre tale misura in secondi d’arco basta moltiplicare la dimensione in micron del pixel del sensore usato per 206 e dividere tutto per la lunghezza focale espressa in millimetri. Per esempio pixel da 9 micron, focale 670 mm, il campionamento o scala d’immagine vale 2.77”/pix.
Se smontate la montatura per esempio per portarla in montagna, dovete tenere conto che la posizione del polo apparente rispetto alle stelle fisse cambia con il tempo per diversi fenomeni come la precessione degli equinozi, http://it.wikipedia.org/wiki/Precessione_degli_equinozi, moto molto lento circa 18” per anno, e l’aberrazione della luce: http://it.wikipedia.org/wiki/Aberrazione_della_luce , moto circolare molto veloce, circa 10” al mese, per effetto di questi fenomeni e di altri di minore entità il polo compie un moto a spirale rispetto alle stelle fisse. Pertanto se è passato del tempo da quando avete segnato la posizione del polo sulla maschera, se volete una grande precisione, dovrete aggiornarla, non occorrerà rifare completamente la maschera ma solo ridisegnare la posizione del polo relativamente alle stelle che gli stanno attorno. Quindi cancellate la posizione del polo con una gomma o con una lametta o con un po’ di solvente, dipende dal supporto che avete usato, e ritracciatela usando sempre carte du ciel, questa volta non ci impiegherete più di 5 minuti.
Individuare l’asse Ar
 
1) Montatura spenta o tracking off.
2) Disporre la montatura in posizione home (treppiedi in bolla, pesi in basso, telescopio puntato al polo)
3) Inclinare la montatura regolando l’Alt alla latitudine dell’osservatorio, o meglio all’angolo zenitale del polo apparente, io lo ricavo da Carte du ciel, servirsi di un inclinometro di precisione.
4) Ruotare la montatura di 90° in Ar, con la barra contrappesi a ovest, e asse Dec orizzontale verificare con un livello di precisione
5) Ruotare il ccd in modo che sia orientato Nord in alto, verificare con un livello di precisione.
6) Avviare Maxim dl e Carte du ciel
7) Regolare su Carte du ciel “configurazione” “cartina coordinate…” “tipi di coordinate” “Astrometriche J2000”
8) Regolare su Carte du ciel “EQ” + “data, ora” tempo di sistema”
9) Fare una foto di 10 secondi
10) Ricavare con pinpoint le coordinate Ar e Dec e l’angolo di posizione, trascriverle e riportarle su Carte du ciel su “posizione”, impostare il FOV in modo da avere lo stesso campo visibile in maxim.
11) Il centro del sensore sarà portato al centro della finestra, se il polo, su carte du ciel è rappresentato con una crocetta, non è inquadrato, vuol dire che si trova troppo in alto o troppo in basso, se così fosse ruotare il Dec e ripetere i punti 9-11.
12) Trovare le coordinate del polo apparente in pixel con il foglio trasparente sull’immagine visualizzata da maxim, e trascriverle.
13) Ruotare la montatura di 180° attorno all’asse AR portando i pesi a est, asse dec orizzontale, non muovere il dec.
14) Ripetere i punti 9, 10, 12.
15) Calcolare le coordinate del centro di rotazione dell’asse AR facendo la media dei risultati.
Spostare l’asse Ar per farlo passare per il polo apparente
A questo punto, per correggere la posizione, possiamo riprendere anche solo una stella, con la tecnica del sub frame, così agiremo più velocemente.
16) Verificare che le viti dell’angolo azimutale siano allentate.
17) Regolare l’Az in modo che il polo apparente abbia la stessa ascissa dell’asse Ar .
18) Stringere le viti dell’angolo azimutale.
19) Regolare l’Alt in modo che il polo apparente abbia la stessa ordinata dell’asse Ar .
20) E’ possibile ripetere la procedura dal punto 9 per la verifica e ulteriore ritocco.
21) Per una ulteriore verifica si può ruotare la montatura di 90° portandola in posizione Home e controllare la sola ordinata.
CHIETI lì 19/02/2014
Redatto da Edoardo Perenich (pering@infinito.it)
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